Nuove agevolazioni per le Comunità Energetiche Rinnovabili nei Comuni fino a 50.000 abitanti

Nuove agevolazioni per le Comunità Energetiche Rinnovabili nei Comuni fino a 50.000 abitanti

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) ha approvato un nuovo decreto che introduce importanti novità per incentivare la diffusione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), estendendo i benefici anche ai Comuni fino a 50.000 abitanti. Le modifiche puntano a stimolare maggiori adesioni, dato che finora la misura non ha avuto il riscontro atteso.

Le nuove disposizioni si applicheranno anche alle istanze già inoltrate.

Estensione dei beneficiari: più Comuni coinvolti

La principale novità riguarda l’ampliamento del bacino dei destinatari: il limite demografico per accedere ai contributi passa da 5.000 a 50.000 residenti. In precedenza, i fondi erano destinati solo ai piccoli centri per incentivare la produzione locale di energia. Ora anche città di medie dimensioni potranno aderire, allargando significativamente la platea potenziale.

Scadenze più flessibili per completare i progetti

Il provvedimento allunga i tempi per la realizzazione e l’entrata in funzione degli impianti. I lavori di costruzione dovranno concludersi entro il 30 giugno 2026, mentre gli impianti dovranno essere operativi entro due anni dalla fine dei lavori e comunque non oltre il 31 dicembre 2027. In precedenza, la scadenza rigida era fissata al 30 giugno 2026. La maggiore flessibilità riduce il rischio di perdere gli incentivi.

Anticipazione dei contributi

Viene aumentata dal 10% al 30% la possibilità di ottenere un anticipo sui contributi a fondo perduto, garantendo maggiore liquidità ai soggetti promotori e rendendo più sostenibili i progetti. Inoltre, le somme residue verranno erogate una volta certificata la conclusione dei lavori, senza dover attendere la firma del contratto di incentivazione.

Cumulo con altri incentivi senza penalizzazioni

Un altro punto rilevante è l’eliminazione delle riduzioni in caso di cumulo con altri bonus o agevolazioni. Anche i privati potranno beneficiare contemporaneamente dei contributi per le CER e di altri incentivi, senza perdere una parte degli aiuti economici.

Applicazione retroattiva delle nuove norme

Le modifiche introdotte si applicano anche alle domande già presentate. Questo permette ai soggetti con progetti in corso di sfruttare le nuove tempistiche e di richiedere un anticipo più elevato.

Cos’è una Comunità Energetica Rinnovabile?

Le CER, istituite con il DL 162/2019, promuovono la produzione e il consumo condiviso di energia rinnovabile da parte di cittadini, imprese e amministrazioni locali. Con il recepimento della Direttiva Europea sulle fonti rinnovabili (DLgs 199/2021), il meccanismo è stato rafforzato e integrato con incentivi specifici.

Nel 2023 il Governo ha stanziato 5,7 miliardi di euro: una parte destinata a un incentivo in tariffa su scala nazionale e un’altra sotto forma di contributi a fondo perduto del 40% per i Comuni sotto i 5.000 abitanti. Le domande sono state aperte nell’aprile 2024, ma il numero delle richieste è rimasto limitato. Per questo, a marzo 2025, il Mase ha prorogato il termine per presentare domanda al 30 novembre 2025.

Il commento di Italia Solare: “bene le novità, ma serve di più”

L’associazione Italia Solare ha accolto positivamente l’intervento, evidenziando come la maggiore flessibilità nei tempi eviti penalizzazioni legate ai ritardi negli allacci alla rete, spesso fuori dal controllo dei promotori.

Tuttavia, rimane il nodo delle scadenze stringenti imposte dal PNRR: per presentare domanda entro il 30 novembre 2025, è necessario aver già ottenuto il preventivo di connessione e tutte le autorizzazioni, passaggi che spesso richiedono tempi lunghi e incerti.

Italia Solare sollecita il Governo a estendere ulteriormente le scadenze e rafforzare il supporto, soprattutto per i piccoli Comuni e per chi intende avviare nuove comunità energetiche.

Andrea Brumgnach, vicepresidente e co-coordinatore del gruppo CER di Italia Solare, sottolinea: “Queste misure sono un primo passo importante. Le CER, se ben strutturate, possono realmente favorire la transizione energetica e il coinvolgimento attivo dei cittadini. Ma è fondamentale garantire regole stabili, accessibili e attuabili”.