di Antonello Ardito
L’Europa chiede che almeno il 37% dei fondi dei Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza (Pnrr) vadano ad azioni per il clima e la biodiversità, a cui gli Stati membri possono aggiungere un ulteriore 3% di risorse a progetti specifici per contrastare i cambiamenti climatici. Ad oggi è stato stimato dal Wwf e dai servizio studi della Camera e del Senato che l’attuale proposta di Pnrr all’esame del Parlamento abbia destinato a questi scopi solo il 31% dell’ammontare complessivo del Piano.
Il Wwf chiede che nella versione definitiva del Pnrr siano chiaramente identificate e quantificate le azioni per il clima e la biodiversità nel rispetto dei target indicati dall’Europa. Nell’attuale proposta di Pnrr che l’Italia deve presentare alla Commissione europea nell’ambito del Next Generation Eu, non c’è traccia di finanziamenti che siano esplicitamente destinati alla biodiversità terrestre e marina e alla Rete Natura 2000, come richiesto all’Europa. Progetti che andrebbero a vantaggio anche delle azioni nei riguardi della crisi climatica.
La richiesta è che nella versione definitiva del Pnrr sia dato spazio a progetti per Riqualificare la Natura d’Italia da realizzare con la quota dei fondi europei che deve essere assegnata a questo scopo.
Contemporaneamente alla tutela del territorio e, quindi, anche ad interventi preventivi per contrastare il rischio idrogeologico, gli smottamenti e le frane e per l’adattamento ai cambiamenti climatici nell’attuale proposta di Pnrr vengono assegnati solo 3,61 miliardi di euro da spendere in 6 anni – dal 2021 al 2026 -, equivalenti all’1,6% dell’ammontare complessivo del Pnrr. Il Wwf chiede di quadruplicare questo stanziamento, rivedendo l’attuale suddivisione dei fondi della proposta di Piano, per far fronte a fenomeni che ogni anno provocano danni ingenti a cose e persone.
Fonte: Adnkronos