Detrazioni casa nel 730/2025: Quali quadri compilare e quali documenti conservare

Detrazioni casa nel 730/2025: Quali quadri compilare e quali documenti conservare

Ampio spazio alle detrazioni per la casa nel modello 730: sono presenti sezioni distinte per ciascun tipo di agevolazione, dalle ristrutturazioni edilizie ai vari bonus connessi – come il Sismabonus, il Bonus Barriere Architettoniche al 75% – fino all’Ecobonus.

Per quanto riguarda le spese effettuate nel 2024 – come spiegato nella prima parte di questa guida – i dati non sono precompilati dall’Agenzia delle Entrate. Sarà quindi necessario riportare manualmente gli importi indicati nel riepilogo separato nei righi dedicati del quadro E, inserendo anche il codice che identifica ogni specifica tipologia di intervento. Poiché questa operazione modifica la dichiarazione precompilata, è possibile che vengano avviati controlli da parte dell’Agenzia: per questo motivo è importante conservare tutta la documentazione che giustifica le spese.


Sezione III A – Quadro E: interventi di ristrutturazione e bonus edilizi

La sezione III A del quadro E è riservata alle spese per lavori di ristrutturazione e agli altri incentivi legati al recupero del patrimonio edilizio. Bisogna riportare la somma totale sostenuta durante l’anno per gli interventi effettuati.

Ad esempio, se si è provveduto alla sostituzione degli infissi, all’acquisto di climatizzatori, al rifacimento degli impianti, ecc., l’importo va indicato in un unico rigo, poiché rientra tutto nello stesso tipo di agevolazione. Lo stesso vale per l’acquisto di un box auto nuovo. Il tetto massimo da riportare è di 96.000 euro per ogni immobile, escludendo eventuali spese condominiali.

Documentazione da conservare

In caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate o per la presentazione al CAF, serve avere:

  • copia del bonifico parlante;
  • fatture dettagliate degli interventi (annotate se le spese sono condivise);
  • certificazione di conformità se prevista per l’intervento;
  • dichiarazione del produttore sulle caratteristiche tecniche del bene (es. stufe a pellet);
  • eventuale CILA per gli interventi che la richiedono;
  • atto di compravendita e dettaglio dei costi per i box auto;
  • rogito con descrizione dei lavori eseguiti in caso di acquisto di immobile ristrutturato.

Tutta la documentazione deve essere conservata per l’intera durata del periodo di detrazione.


Sismabonus e Sismabonus Acquisti – Sezione III A

Anche per i lavori antisismici vale il limite massimo di 96.000 euro. In questo caso, però, è essenziale indicare un codice che varia in base alla classe di riduzione del rischio sismico:

  • Codice 6 se si è ridotta di una classe;
  • Codice 7 per due classi.

Per beneficiare delle percentuali maggiorate (70% o 80%), è obbligatorio possedere l’asseverazione sismica, ovvero una dichiarazione firmata dal progettista che attesti la riduzione del rischio. Senza questo documento, si può richiedere solo la detrazione base del 50% (senza necessità di codice).

Nel caso del Sismabonus Acquisti, si usano i codici 10 o 11, in base alla riduzione ottenuta. Serve il rogito con la descrizione dei lavori effettuati dall’impresa e l’asseverazione sismica.


Bonus Barriere Architettoniche 75% – Sezione III A

Anche questo bonus si trova nel quadro E, sezione III A, e si identifica con il codice 20. Nel 2024 è applicabile solo per interventi su scale e ascensori.

Per accedere alla detrazione al 75%, la fattura deve specificare in modo chiaro l’intervento eseguito e attestare la conformità ai criteri del D.M. 236/1989. In assenza dell’asseverazione, si può accedere solo alla detrazione del 50%, senza bisogno di inserire codici.


Ecobonus – Sezione IV e comunicazione all’ENEA

Nel prospetto allegato al 730 precompilato, sono elencate tutte le voci di spesa rilevate dai bonifici parlanti, comprese quelle relative al risparmio energetico che rientrano nell’Ecobonus, per cui è prevista la sezione IV.

Diversamente dai bonus casa, gli interventi devono essere dettagliati singolarmente, poiché ogni intervento ha un massimo di detrazione e non un tetto di spesa. Fino al 2023, l’aliquota era spesso del 65%.

Documentazione per l’Ecobonus

Oltre a fatture e bonifici, è indispensabile la prova dell’invio all’ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori. Se si è dimenticata la comunicazione, si può:

  • ricorrere alla remissione in bonis, inviando la comunicazione in ritardo (prima della dichiarazione) e pagando una sanzione di 250 € tramite modello F24;
  • optare per la detrazione del 50% tra i bonus casa (sezione III A), dato che anche questi lavori rientrano nel recupero edilizio.

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che l’uso del bonifico parlante è valido per entrambi i tipi di detrazione, indipendentemente da quale dei due codici (Ecobonus o bonus casa) si sia usato.