Viticoltura sostenibile, una cantina di ghiaccio a 2.000 metri per i vini della Valcamonica

Viticoltura sostenibile, una cantina di ghiaccio a 2.000 metri per i vini della Valcamonica

di Giuseppe Rizzo

Completare l’invecchiamento di 200 tra le migliori bottiglie del territorio della Valle Camonica all’interno di una cantina di ghiaccio costruita per l’occasione, a 2.000 metri di quota, al Corno d’Aola, nella ski area di Ponte di Legno, nel Parco dell’Adamello. Obiettivo: studiare come cambiano le qualità organolettiche del vino e individuare tecniche di viticoltura sostenibile. L’igloo, da utilizzare come originale cantina di affinamento, è stato realizzato dall’artista camuno Ivan Mariotti. Al suo interno, all’inizio dell’inverno, sono state collocate circa 200 bottiglie: la Cantina Bignotti ha depositato i suoi rossi Igt e gli spumanti Supremo e Brut metodo classico, mentre il Consorzio Vini di Valcamonica, che riunisce al suo interno 12 cantine, ha scelto di partecipare all’esperimento con una trentina di etichette tra rossi, bianchi e passito.

L’iniziativa ha anche uno scopo scientifico: servirà infatti a capire meglio come l’alta quota e il freddo invernale possano contribuire a migliorare l’affinamento in bottiglia dei vini locali. Il contributo scientifico all’esperimento è stato affidato a ‘Unimont: Università della Montagna’ polo di eccellenza dell’Università degli Studi di Milano che ha sede a Edolo, nel comprensorio Pontedilegno-Tonale.

Questo esperimento ha l’obiettivo di indagare l’effetto delle caratteristiche climatiche delle quote montane più elevate, caratterizzate dal freddo e dal ghiaccio, sul processo di affinamento dei vini prodotti in Valcamonica. Infatti, verranno effettuate una serie di analisi chimico-fisiche e organolettiche sia sui vini collocati nell’igloo che su quelli lasciati nelle cantine delle aziende in fondo Valle, che consentiranno una prima comparazione necessaria a verificare l’effetto delle condizioni di quota e a meglio orientare la ricerca nei prossimi anni. Il coinvolgimento dei ricercatori e degli studenti del polo Unimont in questa esperienza è in piena coerenza con la ‘mission’ della sede decentrata della Statale di Milano, ovvero trasformare le specificità dei territori montani in punti di forza anziché elementi di debolezza grazie ad approcci innovativi e collaborazioni strategiche con le forze territoriali, dalle imprese agli Enti locali, alla popolazione residente e ai turisti.

Fonte: Adnkronos