Transizione ecologica e digitale per le utilities italiane

Transizione ecologica e digitale per le utilities italiane

di Giuseppe Maselli

Digitale, economia circolare, decarbonizzazione. Sono i tre capisaldi – insieme all’attenzione alla salute e alla sicurezza sul lavoro, alla parità di genere e all’integrazione della sostenibilità nel modello di business – che emergono dal rapporto di sostenibilità 2020 ”Le Utilities italiane per la transizione ecologica e digitale” realizzato da Utilitalia, la federazione delle imprese di acqua, ambiente e energia, in collaborazione con la Fondazione Utilitatis. Le aziende associate che hanno risposto all’indagine (che rappresentano l’84% dei ricavi complessivi e il 77% dei lavoratori del settore) interessano 37 milioni di italiani per il servizio idrico, 21 milioni per l’ambiente, quasi 11 milioni per il gas e oltre 6 milioni per l’energia.

Il valore aggiunto annuale del settore, si osserva nel rapporto, è di 10,4 miliardi. Per quanto riguarda la digitalizzazione, gli investimenti sono stati pari a 342 milioni (6,2 euro per abitante); 56.732 sono i chilometri quadrati di reti idriche distrettualizzate, mentre i contatori intelligenti del gas installati sono circa 3 milioni (67% del totale). In decarbonizzazione gli investimenti sono pari a 450 milioni (8,2 euro per abitante), dall’energia prodotta da serre rinnovabili, agli oltre 5mila mezzi a basso impatto ambientale fino al 42% di energia prodotta da fonti rinnovabili.

Gli investimenti in economia circolare sono pari a 280 milioni (5,4 euro per abitante), con un tasso di riciclo che arriva al 78%. Quanto all’integrazione della sostenibilità nel business, il 57% delle aziende pubblica un rapporto di sostenibilità e il 23% ha previsto una struttura dedicata. Attenzione alla salute e alla sicurezza sul lavoro (il 60% delle aziende monitorano i near miss, i mancati incidenti) e alla parità di genere, con una percentuale di donne nei consigli di amministrazione che arriva al 34,2%. 

Fonte: Adnkronos