di Cristiano Ardito
Il 2022 per il mercato dei mutui è all’insegna degli aumenti anche piuttosto considerevoli. Prima l’inflazione con l’aumento del costo del denaro, poi la guerra in Ucraina, hanno rivoluzionato qualunque previsione degli analisti, con pesanti ripercussioni sui tassi di interesse. Qualche esempio? Dalla fine del 2021 l’indice dei tassi a 20 anni è schizzato dallo 0,30% a oltre l’1% nel mese di febbraio.
Ad oggi, quindi, chiedere un finanziamento per acquistare un immobile può costare davvero caro. L’Eurirs, il principale indicatore per i mutui a tasso fisso, dall’inizio del 2022 è cresciuto di 70 centesimi per i mutui ventennali e di 50 centesimi per i mutui a 30 anni. Minori oscillazioni invece pei tassi variabili: l’Euribor è attestato su -0,53% per il mensile e -0,47% per il trimestrale.
Mutui più vantaggiosi
Allo stato attuale del mercato le differenze tra mutui a tasso fisso o a tasso variabile non sono così esagerate. Al momento il tasso fisso resta la soluzione più conveniente anche se la delicata situazione politico-economica mondiale porta grande incertezza sull’andamento finanziario e quindi anche sui tassi di interesse dei mutui. Per avere qualche indicazione, attualmente la media del tasso fisso su mutui ventennali è di 1,45% nominale e di 1,65% effettivo con una rata di 576 euro. Per i mutui a tasso variabile è di 0,64% nominale e 0,83% effettivo con una rata di 533 euro.
Per i mutui trentennali la media del tasso fisso è 1,67% nominale e 1,77% effettivo, con rata pari a 421 euro, per il tasso variabile è 0,76% nominale e 0,92% effettivo, con rata di 373 euro.
Tra i soggetti maggiormente penalizzati dall’andamento attuale dei tassi dei mutui ci sono i giovani under 36 che usufruiscono di alcune agevolazioni sull’intero importo del finanziamento (mutui prima casa under 36). La crescita dei tassi di interesse potrebbe infatti impedire a una parte dei beneficiari di poter godere degli incentivi, con inevitabili ripercussioni sull’intero settore dei prestiti finanziari.
Fonte: Adnkronos