Spazio, Nasa e Esa verso lancio Webb il 24 con a bordo tecnologie made in Italy

Spazio, Nasa e Esa verso lancio Webb il 24 con a bordo tecnologie made in Italy

di Federica Unnia

E’ tutto pronto per il lancio del super telescopio spaziale James Webb che porterà la conoscenza dell’Universo verso frontiere che oggi gli scienziati ritengono “neanche immaginabili”. La Nasa, l’Esa e la Cnsa canadese stanno preparando il count down e, al momento, il lancio sembra confermato per il per il 24 dicembre, alle 13,20 ora italiana. Oggi è la giornata indicata dalla Nasa per la revisione finale del lancio e, se sarà un successo, domani è previsto il trasferimento alla rampa di lancio.

Questa nuova straordinaria missione spaziale promette di svelare altri misteri dell’Universo. James Webb è un telescopio spaziale per l’astronomia a raggi infrarossi e aprirà nuovi orizzonti per l’astronomia a raggi infrarossi grazie a tecnologie di progettazione d’avanguardia. Sarà il più grande telescopio mai inviato nello spazio ampliando i percorsi aperti nell’universo dal telescopio Hubble in orbita dal 1990.

Nato circa 30 anni fa come idea di progetto, il “Next Generation Space Telescope” si è anadato via via conquistando l’appellativo di “successore di Hubble” e nel 2002 è stato titolato a James Webb, amministratore della Nasa durante i programmi Gemini, Mercury e Apollo e fautore del centro di controllo del Johnson Space Center di Houston, nel Texas. E al successo della missione concorre tanta tecnologia italiana.

A contribuire all’ambizioso progetto spaziale è anche il colosso italiano Leonardo che per la missione Webb ha fornito elementi chiave dello strumento NirSpec (Near-Infrared Spectrograph), lo spettrografo a immagine nell’nell’infrarosso di cui è dotato il telescopio, oltre a sensori di assetto stellare e sensori di Sole, componenti chiave dell’Attitude Control Subsystem del Jwst. Per lo strumento NirSpec, Leonardo ha realizzato un sofisticato meccanismo criogenico di alta precisione, l’Rma (Refocusing Mechanism Assembly).

Sviluppato per mettere perfettamente a fuoco la camera in orbita, l’Rma garantirà un’alta qualità d’immagine al NirSpec, lavorando a-234°C e spostando i suoi due specchi, anch’essi progettati e realizzati da Leonardo, un centesimo di millimetro alla volta, su di una corsa di soli 6 millimetri.

Fonte: Adnkronos