di Giuseppe Gallo
Riparte dal vino il rilancio del turismo nell’entroterra romagnolo. In una regione più conosciuta per le sue coste che non per le sue colline, i produttori vitivinicoli fanno squadra proprio per portare wine lovers, ma non solo, a conoscere questo territorio meno noto ma pieno di ricchezze paesaggistiche, culturali ed enogastronomiche. Capofila di questo obiettivo, che accomuna aziende e istituzioni, non poteva che essere Bertinoro, da secoli città dell’accoglienza per antonomasia, dove ogni anno, tra fine agosto e inizio settembre, si celebra proprio la ‘Festa dell’ospitalità’, rievocazione in costume del rito con cui, nei secoli, le famiglie locali hanno ospitato per un pranzo turisti e forestieri, appendendo un ‘invito’ alla Colonna che si erge sulla piazza centrale.
Tra i suoi ospiti più illustri, Bertinoro vanta anche Dante che, sulla strada per Ravenna, negli ultimi anni della sua vita sembra abbia soggiornato proprio su queste colline, al seguito dei signori da Polenta, suoi protettori. Così, nel 700° anniversario della morte, anche il Comune romagnolo ha voluto omaggiare il sommo poeta con il percorso ‘Danteinoro’, itinerario multimediale attraverso i luoghi collegati alla memoria dell’Alighieri, dalla Pieve di Polenta con il suo sagrato al cipresso di Francesca, dalla Colonna degli Anelli, passando per Palazzo Ordelaffi, fino alla Rocca Vescovile (che oggi ospita il Centro residenziale universitario dell’ateneo di Bologna e il Museo interreligioso).
Ma soprattutto, in quello che viene definito il ‘balcone di Romagna’, dove la vista spazia dalla collina al mare, è il vino il protagonista in alcuni dei suoi luoghi simbolo, come il Monumento al Vignaiuolo realizzato nel cinquecentesimo anniversario della ‘Festa dell’ospitalità’; la Strada della Vendemmia, con sette pannelli firmati da pittori locali; la Riserva Storica del Sangiovese dove, a partire dal 2010, vengono conservate le migliori bottiglie della produzione romagnola; la Campana dell’Albana, i cui rintocchi danno il via ogni anno alla raccolta dell’uva. La viticoltura, infatti, è una delle colonne portanti dell’economia di Bertinoro, che qui trova condizioni particolarmente favorevoli, anche grazie alla presenza dello Spungone, roccia di prevalente natura calcarea, ricca di residui organici, che caratterizza il profilo organolettico dei vini.
Fonte: Adnkronos