Per il centenario di Pasolini apre la rinnovata casa-museo di Casarsa

Per il centenario di Pasolini apre la rinnovata casa-museo di Casarsa

di Enrica Casale

La casa della giovinezza di Pier Paolo Pasolini (1922-1975) è ora un museo grazie all’intervento ideato per celebrare il centenario dello scrittore, poeta e regista: a Casarsa della Delizia (Pordenone) Casa Colussi riapre con nuovo allestimento che racconta l’articolata vicenda biografica e culturale del periodo friulano.

Nella casa natale della madre di Pasolini, Susanna Colussi, fin dall’infanzia Pier Paolo era solito trascorrere le vacanze estive e qui ha stabilmente abitato dalla fine del 1942 fino al trasferimento a Roma nel 1950. Oggi sede del Centro Studi Pasolini, nella sua veste rinnovata, con un percorso di taglio museale, divulgativo, propone nella Sala dell’Academiuta anche la collezione “Pasolini pittore a Casarsa” che raccoglie quadri e i disegni dell’artista, 25 opere che svelano un ulteriore aspetto della straordinaria versatilità del suo talento (in autunno alcune opere saranno prestate alla Galleria d’Arte Moderna di Roma per la mostra dedicata a ‘Pasolini pittore’ che aprirà il 14 ottobre).

Per festeggiare il centenario, Casa Colussi ospita fino al 3 aprile la prima delle mostre temporanee del 2022 “I disegni nella laguna di Grado”, realizzati da Pasolini durante le riprese del film “Medea”. Curata dalla storica dell’arte Francesca Agostinelli, la cui ricerca ha permesso il ritrovamento dei pezzi inediti, comprende 20 opere di Pasolini, 11 delle quali note e appartenenti alla collezione del pittore Giuseppe Zigaina, mentre 9 costituiscono il nucleo di “disegni ritrovati” che implementano in modo rilevante quanto sinora conosciuto. Emersi in alcune collezioni private che fra Grado, Aquileia, Cervignano e San Giorgio di Nogaro testimoniano lo scambio intellettuale e umano avvenuto nel territorio. Furono infatti donati da Pasolini agli amici che lo aiutarono e lo sostennero mentre era impegnato nella lavorazione di “Medea” e durante le Settimane del cinema.

Nel dettaglio si tratta di vedute della laguna, di reti e di lanterne utili a rischiarare le notti nell’isolotto di Mota Safon, ma è emerso anche un profilo inedito di Maria Callas che Pasolini intitola “Ritratto di Maria” e data 6 settembre 1969. Da allora è rimasto, come altri, nella casa dell’amico cui Pasolini stesso lo donò. Fra i disegni inediti c’è anche un disegno dell’attore Ninetto Davoli, che dedica “a Paolo”, “I lumi affumicanti del Safon”, riconducendo la situazione al clima particolare generato nell’isola di Grado in quel breve e intenso periodo.

Fonte: Adnkronos