Parte in Emilia-Romagna la sfida della transizione ecologica

Parte in Emilia-Romagna la sfida della transizione ecologica

di Antonello Ardito

La transizione ecologica dell’Emilia-Romagna parte da qui. Da una rivoluzione in edilizia ma anche da una nuova mobilità. Da adeguate reti e infrastrutture per sostenere la neutralità climatica. Da una città-regione intelligente con rinnovati e crescenti saperi e competenze e, soprattutto, un rinascimento industriale per la decarbonizzazione e la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.

La transizione ecologica in Emilia-Romagna poggerà, nel concreto, sulla programmazione triennale di attuazione 2022-2024 del Piano energetico regionale. Piano attuativo che sta prendendo forma dopo un lungo percorso di confronto con la società emiliano-romagnola, il mondo della ricerca e dell’università e gli stakeholder regionali e nazionali, protagonisti della transizione energetica.

Piano attuativo che si inserisce all’interno delle linee già fissate da ”Goal 13” dell’Agenda 2030, dal Patto per il lavoro ed il Clima con i suoi obiettivi sfidanti sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale – decarbonizzazione dell’economia regionale al 2050 e raggiungimento del 100% di fonti rinnovabili nel 2035 con un target di incremento dell’efficienza energetica di circa il 4% l’anno -, nonché la programmazione del Governo Draghi con la modifica del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec) e l’atteso Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (Pitesai).

Questo, nel quadro della Legge europea sul clima che ha alzato l’obiettivo di riduzione dei gas serra nel 2030, portandolo al -55% rispetto ai livelli del 1990.

Fonte Adnkronos