Nel rapporto ecomafia 2020 il Lazio è al quinto posto.

Nel rapporto ecomafia 2020 il Lazio è al quinto posto.

di Lorenza Moffa

Questa mattina Legambiente, ha presentato il “Rapporto ecomafia 2020” evidenziando storie e numeri della criminalità ambientale in Italia.

L’incontro è stato moderato da Enrico Fontana, responsabile osservatorio nazionale ambiente e legalità Legambiente, e da Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente. Ha partecipato anche Sergio Costa, ministro dell’ambiente e della tutela del Territorio e del Mare.
Il lavoro di ricerca, realizzato da Legambiente in collaborazione con Cobat e Novamont, ha analizzato i dati relativi all’illegalità ambientale nelle singole regioni italiane. Il report si riferisce al 2019.

Nel Lazio, seguendo il rapporto Ecomafia 2020, emerge che nel 2019 sono stati commessi 770 reati legati al ciclo dei rifiuti, il settore più sensibile alle infiltrazioni della criminalità ambientale. La regione Lazio supera la Calabria, posizionandosi al terzo posto della classifica, superata soltanto dalla Campania (1930 reati) e dalla Puglia (835 illeciti).

Cresce anche il numero di procedimenti penali connessi alla corruzione ambientale. Nel Lazio, dal primo giugno 2019 al 16 ottobre 2020, si sono registrate 21 indagini. Anche in questa circostanza la regione Lazio si aggiudica il terzo posto.

Hanno fatto peggio soltanto la Sicilia con 27 indagini e la Lombardia con 22 procedimenti penali per reato di corruzione ambientale. Infine, il ‘Rapporto ecomafia 2020’, definisce una mappa generale dell’illegalità ambientale in Italia. Il Lazio si trova al quinto posto della classifica con 2.692 reati contro l’ambiente.
Nel 2019 hanno subito un procedimento d’arresto 62 persone. La regione Lazio, dunque, in termini di illegalità ambientale, considerando il lavoro di ricerca, viene superata esclusivamente da Campania, Puglia, Sicilia e Calabria.