Milioni investiti per ripartenza Appennino e Basso Ferrarese, Emilia-Romagna

Milioni investiti per ripartenza Appennino e Basso Ferrarese, Emilia-Romagna

di Francesco Del Bo

Riqualificazione di piazze e spazi pubblici, luoghi di aggregazione, strutture sanitarie; interventi per migliorare, rendere più sicuri e funzionali scuole ed impianti sportivi. Recupero di edifici storici e di interesse culturale. Manutenzione straordinaria della viabilità. 

Parte il Programma di investimenti per i territori appenninici delle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Forlì-Cesena, Ravenna e per le aree interne del Basso Ferrarese: 14,7  milioni di euro stanziati direttamente dal bilancio regionale – e che potranno coprire fino al 95% del costo dell’intervento –  per sostenere la ripartenze di aree che per le loro caratteristiche  geografiche, fisiche, socio-economiche rischiano di pagare un prezzo particolarmente alto alla pandemia. In vista di una estate per cui l’aspettativa sulle presenze turistiche è positiva.

Centocinque i Comuni coinvolti in 83 progetti dei quali un terzo già cantierabili per un investimento pubblico complessivo di quasi 27 milioni di euro. Presentato a Bologna, il pacchetto di interventi è stato messo a punto in pochi mesi grazie  alla stretta collaborazione tra la Regione  e le stesse amministrazioni locali.

Si completa così il “Programma straordinario per i territori colpiti dalla pandemia e aree montane e interne” sostenuto dalla Regione con uno stanziamento complessivo di 40 milioni di euro di cui 26 già assegnati ai Comuni delle province di Piacenza e Rimini e al comune di Medicina, nel Bolognese: qui sono già  stati sostenuti 116 interventi, per un investimento generato di 35 milioni. 

L’attuazione del Programma, come previsto dalla Legge regionale 5/2018, si basa su un processo di co-decisione con i territori e con gli enti locali, beneficiari delle risorse regionali, per identificare interventi in grado di innescare processi di sviluppo locale a beneficio dei territori e delle comunità. Complessivamente, compresa la quota di co-finanziamento degli enti locali, i 40 milioni regionali portano a un investimento totale di 62 milioni di euro e all’avvio di 200 cantieri. Puntare sulla crescita sostenibile, dunque, e creare concrete opportunità lavoro, migliorando allo stesso tempo la rete dei servizi e rispondendo ai bisogni delle comunità locali.

Fonte: Adnkronos