di Elisabetta Farini
Nel periodo gennaio-aprile di quest’anno si registra, rispetto all’analogo periodo del 2020, ancora una piccola diminuzione delle denunce di infortunio in complesso, un aumento di quelli mortali e una risalita delle malattie professionali.
Mentre i dati del primo bimestre di quest’anno presentano un calo rispetto ai primi due mesi del 2020, quelli del periodo marzo-aprile sembrano registrare aumenti generalizzati rispetto allo stesso periodo del 2020 per tutte le variabili oggetto di osservazione (modalità di accadimento, gestione, territorio, ecc.).
Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro lo scorso mese di aprile sono state 171.870, in diminuzione di 449 casi (-0,3%) rispetto alle 172.319 del primo quadrimestre del 2020. La diminuzione dello 0,3% dell’intero periodo è la sintesi di un calo delle denunce osservato nel primo bimestre gennaio-febbraio (-12%) e di un aumento nel secondo bimestre marzo-aprile (+17%), nel confronto tra i due anni.
I dati rilevati al 30 aprile di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un decremento solo degli infortuni in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un calo pari al 3,3%, da 19.660 a 19.011, al contrario dei casi avvenuti in occasione di lavoro, che presentano un lieve aumento dello 0,1%, da 152.659 a 152.859. Il numero degli infortuni sul lavoro denunciati è aumentato del 2,3% nella gestione Industria e servizi (dai 142.256 casi del 2020 ai 145.569 del 2021) e del 7,4% in Agricoltura (da 7.651 a 8.218), mentre è diminuito del 19,3% nel Conto Stato (da 22.412 a 18.083).
Tra i settori economici si distingue ancora per numerosità degli eventi il settore Ateco “Sanità e assistenza sociale”, che nel primo quadrimestre di quest’anno presenta comunque una diminuzione del 25% degli infortuni avvenuti in occasione di lavoro rispetto al pari periodo del 2020, sintesi di un +162% del primo bimestre e di un -72% del secondo bimestre. Dall’analisi territoriale emerge una diminuzione delle denunce soltanto nel Nord-Ovest (-13,5%), al contrario delle Isole (+8,4%), del Sud (+7,1%), del Centro (+6,5%) e del Nord-Est (+6,3%).
Tra le regioni, i maggiori decrementi percentuali sono quelli di Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Trento, Piemonte e Lombardia, mentre gli incrementi percentuali più consistenti sono stati rilevati in Molise, Basilicata e Campania.
Fonte DIRE