La Camera ha approvato il decreto semplificazioni con 214 sì, 149 no. Il decreto, già votato al Senato, è dunque legge. Il decreto contiene deroghe agli appalti, sostegni finanziari agli investimenti in agricoltura per i giovani, modifiche al codice della strada. Sul tema degli appalti, la più grande tra le novità è la maxi-deroga per gli appalti sopra soglia Ue, per capirci oltre l’importo di 5,35 milioni. In parole povere, fino alla fine del 2021, gli appalti in diversi settori potranno essere affidati in deroga alle leggi. Sempre nel rispetto delle norme penali e del codice antimafia.
Il decreto dà anche un’accelerata ai tempi per l’affido, riduce le possibilità di ricorsi, punta sui commissari straordinari sul tipo del modello Genova. Sarà più facile ricostruire nelle zone terremotate anche nelle aree soggette a vincolo. Per gli interventi su edifici totalmente danneggiati non ci sara’ obbligo di speciali autorizzazioni ma basterà la Scia edilizia. Grazie ad un emendamento di Italia Viva, sarà possibile accelerare gli interventi di ristrutturazione o rifacimento degli stadi, per adeguarli agli standard di sicurezza internazionali, senza la necessità del placet delle soprintendenze. In questo caso alcune prescrizioni paesaggistiche potranno essere superate.
Ma non solo appalti e burocrazia. Previsto anche il sostegno finanziario agli investimenti nell’agricoltura a vantaggio dei giovani. Apprezzamenti giungono dalla Coldiretti. “Il provvedimento – spiega l’organizzazione di categoria – prevede in tutto il territorio nazionale a favore delle imprese agricole a prevalente o totale partecipazione giovanile la concessione di mutui agevolati, a un tasso pari a zero e di importo non superiore al 60% della spesa ammissibile, per gli investimenti della durata massima di dieci anni comprensiva del periodo di preammortamento, nonché un contributo a fondo perduto fino al 35 per cento della spesa ammissibile. Per le iniziative nel settore della produzione agricola il mutuo agevolato ha una durata, comprensiva del periodo di preammortamento, non superiore a quindici anni”.