Il Covid anche nella stanza dei bottoni

Il Covid anche nella stanza dei bottoni

di Rosario Calabrese

Covid in diretta a Palazzo Chigi. La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese risulta positiva al Covid.

La ministra questa mattina, come fa periodicamente, si era sottoposta al tampone ed era in attesa dell’esito. Peccato che il risultato sia giunto dopo che la stessa aveva partecipato per 4 ore alla riunione del consiglio dei ministri, convocato sul Recovery Fund.
Alla conferma della positivita’, il premier Giuseppe Conte ha sospeso la riunione per consentire alla titolare del Viminale di allontarsi dalla sede del governo. Poi il consiglio e’ ripreso ma per pochi minuti: tanti quanti sono bastati per mettere agli atti che non c’e’ accordo sulla struttura di missione, cosi’ come e’ stata delineata in cdm e neppure sulla risoluzione Mes.

Ma se ne riparlera’ domani nella continuazione del consiglio. Sulle prossime ore pesa a questo punto non solo l’incognita politica ma anche la lunga ombra del virus.

A palazzo Chigi scherzano: “Se non altro una riunione positiva…”, si lascia andare un sottosegretario. Una battuta per sciogliere la tensione. I ministri Luigi Di Maio e Alfonso Bonafede, che erano seduti accanto a Lamorgese, si metteranno in autoisolamento, anche se il lavoro continua tramite videoconferenze, fanno sapere dai rispettivi staff. Per loro vale quanto stabilito dal protocollo in caso di contatti diretti.

Agli altri ministri tocchera’ fare i tamponi. Ivi compreso il premier Giuseppe Conte.
Il governo confida che l’irruzione del virus nella stanza dei bottoni non fermi anche la macchina dei lavori parlamentari e istituzionali.

E’ fitta la scaletta delle prossime ore: mercoledi’ mattina il premier riferisce alla Camera, quindi nel pomeriggio al Senato, in un passaggio difficile dal punto di vista dei numeri. Un tour de force che dovrebbe dare il via alla rinascita e alla resilienza italiana, come recita il Pnrr all’esame del consiglio dei ministri. Ma il Covid potrebbe complicare tutto, anche innescando un nuovo inedito fronte di attrito con le opposizioni.