Il 44% di inquinamento degli oceani deriva da imballaggi alimentari

Il 44% di inquinamento degli oceani deriva da imballaggi alimentari

di Lucia Zitti

I contenitori di plastica di cibo e bevande da asporto sono responsabili da soli del 44% dell’inquinamento di mari, oceani, fiumi e spiagge. Lo rivela uno studio dell’Università spagnola di Cadiz, pubblicato sul mensile online Nature Sustainability nei giorni in cui i leader del G7 riuniti in Gran Bretagna affrontano il tema del riscaldamento globale e della tutela dell’ambiente.

La ricerca ha fatto un inventario di 12 milioni di rifiuti raccolti in vari fiumi, oceani, litorali e fondali: otto su 10 erano di plastica. Bottiglie monouso, contenitori e involucri per alimenti e sacchetti di plastica hanno costituito la quota maggiore dei rifiuti catalogati, nel 44% dei casi si trattava di quelli utilizzati per trasportare cibi e bevande take-away, con una durata di utilizzo nel tempo davvero molto breve. Posate, piatti e contenitori per il cibo costituiscono la maggior parte dei rifiuti prelevati nei fiumi.

Gli studiosi hanno, inoltre, evidenziato che finora i provvedimenti governativi contro l’inquinamento da plastica sono stati essenzialmente incentrati su cannucce, cotton fioc e stecche per mescolare le bevande, tutti oggetti relativamente facili da sostituire.

Tuttavia, secondo la ricerca la vera urgenza è quella di riuscire ad eliminare la plastica da cibi e bevande da asporto. Tra le soluzioni proposte dai ricercatori c’è la sostituzione delle componenti di plastica con materiali più facilmente degradabili, l’adozione di divieti totali sulla plastica, ad esempio le buste, e l’ideazione di programmi-premio per incoraggiare i consumatori a restituire i contenitori di cibi e bevande take away.

In mare aperto, il problema più grande è invece rappresentato dai rifiuti degli attrezzi da pesca, come reti e corde di plastica: abbandonate e scartate possono essere mortali per la fauna marina.

Un secondo studio svolto dalla stessa università spagnola ha invece scoperto che ogni anno, tra 307 e 905 milioni di rifiuti, di cui l’80% sono di plastica, sono trasportati dai più grandi fiumi europei e finiscono nei mari. Il Danubio è il fiume che più contiene plastica galleggiante. La Turchia è il primo produttore di rifiuti (16%), seguito da Italia (11%), Gran Bretagna e Spagna (8%) e Grecia (7%). Anche in questo caso è stata riscontrata in prevalenza un inquinamento da plastica monouso come bottiglie, imballaggi per alimenti e sacchetti. 

Fonte: AGI