Getty Foundation pubblica il piano conservazione Stadio Flaminio

Getty Foundation pubblica il piano conservazione Stadio Flaminio

di Renata Narcisidi

La Getty Foundation di Los Angeles ha pubblicato il Piano di Conservazione dello Stadio Flaminio sul sito dell’iniziativa Keeping it Modern, con la quale è stato finanziato il lavoro di ricerca e la realizzazione del documento. Tre anni di lavoro, un team di 36 specialisti coinvolti nella stesura di un approfondito studio storico-critico dello Stadio e del suo contesto urbano, nella messa a punto di un database organico, nello sviluppo di modelli digitali per analisi multidisciplinari, nella gestione di acquisizioni massive di dati geospaziali.

Grazie lavoro congiunto di Sapienza Università di Roma, Associazione Pln Project e Do.co.mo.mo. Italia è stato possibile raccogliere e mettere a disposizione del Comune di Roma, proprietario della struttura, e della comunità scientifica e professionale italiana e internazionale, un patrimonio di conoscenza indispensabile per progettare il recupero di un’icona della architettura moderna a Roma.

Uno dei motivi, se non il principale, dell’attuale stato dello Stadio Flaminio, così come di altri edifici italiani di Pier Luigi Nervi, è la mancanza di procedure esemplari per guidare i progetti di restauro, riuso e soprattutto manutenzione del patrimonio architettonico moderno in Italia. Con il Piano di Conservazione per lo Stadio Flaminio hanno voluto portare un contributo al rispetto e alla valorizzazione dell’architettura del Novecento nel nostro Paese.

Lo Stadio Flaminio vanta un’ispirata qualità architettonica e costruttiva e riveste un ruolo storico-sociale unico per la città di Roma e per la nazione. Consapevoli della diversa natura di tali peculiarità, hanno declinato il Piano di Conservazione secondo un approccio multidisciplinare volto a riconoscere e proteggere il sistema di valori culturali, oggi minacciati, di cui il Flaminio è espressione. Dalle strutture agli impianti, dagli aspetti distributivi a quelli materici, da quelli strutturali a quelli tecnologici, senza escludere le trasformazioni funzionali e prestazionali, lo studio è stato esteso al paesaggio, alla mobilità, all’archeologia e alla coerenza delle funzioni urbane dello Stadio, fornendo approfondite indicazioni di recupero e riconfigurazione dell’insieme.

Il Piano rappresenta una novità rispetto alla normativa italiana. Il piano di conservazione va considerato uno strumento innovativo. In Italia può costituire un gradino intermedio tra la dichiarazione d’interesse culturale e il progetto di recupero e restauro: strumento di tutela e, al contempo, di adeguamento sotto il profilo prestazionale, economico, gestionale, con tutti i necessari aggiornamenti della struttura e la previsione delle attività utili al suo recupero.

Fonte: Adnkronos