Fuksas vuole fare un altro regalo a Roma. Andrà tutto bene

Fuksas vuole fare un altro regalo a Roma. Andrà tutto bene

“Calma, è un piccolo grande progetto, ma molto importante. Si chiamerà No Hospital. Sarà il mio regalo alla città, un lascito. Un messaggio di speranza, certo, perché sorgerà all’interno dell’Istituto Spallanzani che ci ha difeso dal Covid, un esempio in Italia e nel mondo. Ma anche, e soprattutto, mi auguro che sarà un modello per pensare al futuro delle grandi città dopo questa crisi che comunque ci ha insegnato un paio di cose da tenere bene a mente”. Lo dice, intervistato da Il Foglio l’architetto Massimiliano Fuksas a proposito del nuovo progetto per Roma che lo vede coinvolto.

“La mia città, quella che – afferma – accolse mio padre, un chirurgo ebreo, arrivato nella Capitale attraverso la Germania dalla Lituania. Ecco perché ho deciso di donare il ‘concept’ allo Spallanzani“. “Ah, i soldi – spiega – ci sono: l’opera sarà finanziata quasi interamente dalle donazioni raccolte durante l’emergenza coronavirus, poi ci sarà una piccola parte di finanziamento pubblico”.

“Sarà – riferisce l’architetto – una struttura blu, leggera per dare un senso di serenità e sanificazione a tutto il complesso. Sorgerà nella corte interna, Ecco perché l’ho chiamato ‘No Hospital‘ in quella che tecnicamente è la camera calda, tra il pronto soccorso e i laboratori dove si studia per trovare un vaccino