Se se ne riparla dopo il ponte del primo maggio, cioè il 4. Ancora nulla è certo, ma riunione del comitato tecnico-scientifico che affianca il governo nelle sue scelte, più la frenata dei contagi in salita da coronavirus, offre spunti di speranza, ma sancisce una verità triste: non c’è il calo netto dei contagi che ci si aspettava due settimane fa, e numeri buoni sui quali fondare disposizioni più nette arriveranno tra altre due settimane. Ogni decisione sulla riapertura sarà presa solo su quando gli scienziati diranno: ora è possibile. Eppure l’incursione corsara di Renzi che sul modello di Donald Trump ha azzardato l’ipotesi di riaprire le fabbriche e le aziende, ha creato quel tanto di dibattito dentro il quale si sono fiondati associazioni di settore, come Federacciai, terrorizzati di perdere mercato.
Il premier licenzierà nelle prossime ore un nuovo decreto per prorogare il lockdown fino a dopo Pasqua. Da quanto risulta, fino a sabato 18 aprile. Di fatto da lunedì 20 al 30 aprile, tolto il weekend del 25, restano solo 8 giorni lavorativi. Dopo, c’è un lungo ponte di tre giorni, che parte dal 1 maggio, e di fronte al quale nessuno si prenderebbe la responsabilità di lasciare in massa gli italiani in libera uscita dopo quasi due mesi barricati in casa. Ed ecco come si arriva al 4 maggio.