Ferrovie Sud-Est, rilancio con oltre 1 miliardo di euro

Ferrovie Sud-Est, rilancio con oltre 1 miliardo di euro

di Rosanna Pasti

La rete di Ferrovie del Sud Est, con i suoi 474 chilometri di linea, la capillarità nel territorio pugliese, gli importanti investimenti in atto, grazie anche alle risorse previste nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, che ammontano a oltre un miliardo di euro, rappresenta un patrimonio della mobilità sostenibile di straordinaria rilevanza.

Il percorso verso il rilancio di FSE, si basa sul modello di integrazione ferro-gomma che ne fa l’operatore integrato più rilevante in Italia e il successo del risanamento e rilancio avviati a partire dal commissariamento con il felice passaggio nel Gruppo Ferrovie dello Stato.

La rete delle Ferrovie del Sud-Est, con i suoi 474 chilometri di linea ferrata e le sue 94 stazioni, era stata fino al 2016 la rete ferroviaria in concessione più estesa del Paese. Il Pnrr, prevede per il rilancio di questa rete la reazione di 20 hub intermodali.

E’ evidente che sugli obiettivi inciderà in modo rilevante la capacità di riportare sul treno sempre più cittadini pugliesi, rafforzando il modello integrato e interoperabile che già FSE rappresenta. Per arrivarci bisogna essere capaci di far emergere e affrontare, nel modo corretto, anche tutte le criticità che fino ad ora hanno determinato colli di bottiglia e impedito l’affermarsi di un servizio efficace ed efficiente.

Ecco perchè sarà importante centrare tutti gli obiettivi quanto a sicurezza e interoperabilità, qualità e sostenibilità ambientale, efficienza e innovazione digitale. In questa direzione, completamento dell’elettrificazione fino a Gagliano del Capo, rinnovo e upgrading tecnologico delle flotte, digitalizzazione, efficienza gestionale e sperimentazione su nuove modalità di alimentazione elettrica e ad idrogeno, come quella prevista nel Salento, saranno determinanti. Come sara’ determinante lo scambio virtuoso ferro/gomma, tale da rendere il trasporto pubblico attrattivo e funzionale, dunque competitivo, rispetto al mezzo privato.

Le risorse previste dal Pnrr ammontano, nel dettaglio, a 50 milioni di euro per il progetto sperimentale sull’idrogeno, 86,5 milioni di euro per il potenziamento della Bari-Taranto, 130 milioni di euro per completare il sistema integrato di controllo SCMT/ERTMS, 165 milioni di euro per la realizzazione degli hub intermodali e riqualificazione delle stazioni, a cui bisogna aggiungere parte delle risorse destinate al rinnovo del materiale rotabile e al rinnovo del Parco autobus, e quanto gia’ destinato dall’azienda per implementare sia gomma che ferro. Una dotazione economica importante, pari a oltre un miliardo di euro e una programmazione impegnativa dal cui successo dipendera’ anche il volto della Puglia e del Mezzogiorno nei prossimi anni.

Fonte: AGI