Ferrovia Verona-Padova, l'alta velocità sostenibile che unisce Ue all'Asia

Ferrovia Verona-Padova, l'alta velocità sostenibile che unisce Ue all'Asia

di Elisabetta Farini

Unire Verona a Padova con l’alta velocità significa aggiungere il tassello mancante alla modernizzazione del Nord del paese. Quella fettuccia di 76,5 chilometri permetterà infatti di unire non solo le due città, ma di completare il collegamento ferroviario tra Milano e Venezia, arrivando a servire il 75% della popolazione italiana con i treni veloci. Persone e merci, alta velocità e alta capacità, così il nuovo treno correrà nel cuore di una delle aree più industrializzate e vitali del Paese favorendo anche lo sviluppo del commercio. Una corsa che unisce l’Italia al resto dell’Europa perché va a saldare quel corridoio mediterraneo indicato dall’Unione europea come una delle opere prioritarie per il continente.

I primi due lotti dell’opera sono già ad uno stadio avanzato: il primo lungo 44,2 chilometri, da Verona a Vicenza, è stato approvato in via definitiva nel 2018. E’ in corso di realizzazione da parte del Consorzio Iricav Due, costituito per circa l’83% dal Gruppo Webuild e per il 17% da Hitachi Rails Sts. Il suo tracciato attraversa 13 comuni, quadruplicando la linea esistente, aumentando la qualità dell’offerta ferroviaria, la sua integrazione con la rete europea e riducendo l’impatto ambientale e l’incidentalità associata alla mobilità stradale.

Il secondo lotto lungo 6,2 chilometri, all’interno del quale rientra l’attraversamento di Vicenza, prevede la consegna del progetto definitivo nei primi giorni di gennaio e l’inizio dei lavori entro l’estate del 2022.

Nell’insieme il progetto della linea ferroviaria Av/Ac Verona – Padova è un’opera unica, finanziata – per la maggior parte – con i fondi del Pnrr proprio perché considerata prioritaria per il paese, capace di dare una spinta considerevole in tema di mobilità sostenibile ma anche di avere un impatto significativo sul lavoro. Ad oggi sono circa 320 le imprese fornitrici coinvolte nella realizzazione dell’opera, mentre – una volta aperti tutti i cantieri – la forza lavoro impegnata, tra diretti e indotto, raggiungerà le 4.000 persone.

Allo stesso modo, l’impatto ambientale sarà significativo. La nuova linea, una volta inaugurata, permetterà di ridurre di 298mila tonnellate le emissioni di Co2 nell’atmosfera, oltre a dimezzare i tempi di percorrenza sul tracciato complessivo.

Fonte: Adnkronos