di Luciano Zitti
L’Europa andrà a caccia di pianeti simili alla Terra. La missione Plato dell’Esa ha infatti superato un ‘test’ cruciale’ e ha ricevuto il via libera a completare il processo di costruzione del satellite e del Payload. Anche l’Italia partecipa alla sfida sotto il coordinamento dell’Agenzia spaziale italiana e grazie all’impegno di team di scienziati e industrie nazionali. Plato – la missione Planetary Transits and Oscillations of stars – è la terza di classe media del programma Cosmic Vision dell’Esa ed il suo obiettivo è trovare e studiare sistemi planetari extrasolari puntando, particolarmente, sulle proprietà dei pianeti terrestri nella zona abitabile attorno a stelle simili al Sole. La missione Plato è stata progettata anche per studiare l’attività sismica nelle stelle consentendo la caratterizzazione precisa della stella ospite del pianeta, inclusa la sua età.
Asi e Inaf hanno reso noto che una commissione nominata dall’Agenzia Spaziale Europea ha sottoposto ad un esame accurato il progetto Plato e ha verificato la maturità del satellite e degli strumenti di bordo confermando così la fattibilità del programma di costruzione del satellite e la solidità del piano di produzione del Payload in cui c’è anche il contributo dell’Italia. Questo passaggio prevede la realizzazione in serie di 26 sofisticati telescopi – chiamati Plato Camera – con i quali Plato scoprirà e studierà le caratteristiche di esopianeti, anche molto simili alla Terra, e che orbitano intorno a stelle simili al Sole. L’Agenzia Spaziale Italiana e l’Istituto Nazionale di Astrofisica sottolineano che questo esame, chiamato Critical Milestone Review, è stato richiesto da Esa a causa della complessità di sviluppo associata alla produzione in serie dei telescopi.
La revisione è stata effettuata nel periodo compreso tra luglio e dicembre 2021 da un team costituito da più di 100 scienziati e ingegneri dell’Esa divisi in due commissioni, una per il Satellite e una per il Payload. Tutti gli aspetti della produzione, dell’assemblaggio e del collaudo dei telescopi sono stati verificati con successo attraverso test sui telescopi effettuati in diverse industrie e istituti di ricerca europei. Le proprietà di altissima stabilità con la temperatura del banco ottico che alloggia i telescopi – Plato opererà a circa -90 °C – sono state verificate con una nuova tecnica di test sviluppata dall’appaltatore principale del satellite, la Ohb System Ag. I risultati sono stati presentati al comitato di revisione l’11 gennaio 2022 che ha decretato il raggiungimento dei risultati previsti.
Fonte: Adnkronos