di Giulio Oppi
Corsa ai regali, agli addobbi e alla spesa per pranzi e cenoni. E’ così che nel periodo di Natale i rifiuti aumentano in media del 30%, mentre il tradizionale scambio dei regali produce 75mila tonnellate di rifiuti in carta e cartone, la capacità complessiva di una discarica di dimensioni medio-piccole secondo i dati di Comieco, il consorzio nazionale recupero e riciclo imballaggi a base cellulosica. Ma tra nastri, coccarde e posate monouso si prevede anche un aumento del volume di rifiuti destinati spesso alla raccolta indifferenziata. Ognuno di noi, però, può fare la differenza, basta seguire gli eco-consigli del Wwf, il Decalbero di Natale.
8 dicembre fuori porta. Un viaggio può essere anche a basso impatto: basta scegliere il treno anziché l’aereo e, arrivati a destinazione, muoversi a piedi o in bici per inquinare meno, scoprire angoli nascosti e vivere il luogo come chi lo abita. Oggi è anche più facile scegliere strutture ricettive più attente all’ambiente ma anche durante il soggiorno possiamo fare la nostra parte, per esempio per esempio chiedendo il cambio di biancheria solo quando serve davvero, risparmiando così su acqua, energia e detersivi. Tutto si muove tramite app: quindi non serve stampare biglietti su carta, basta scaricarli sul cellulare.
Albero: vero o finto? La soluzione migliore è quella di addobbare piante che già possediamo o acquistare un sempreverde nostrano come ginepro, corbezzolo o agrume. Ma se vogliamo proprio l’abete, va acquistato in un vivaio locale, controllando la provenienza e la presenza di un idoneo pane di terra con radici vitali. Dopo le feste va trasferito in un vaso più grande e posizionato in una zona fresca e umida del terrazzo o del giardino. Per gli addobbi, scegliere decorazioni di vetro, legno o pasta di sale colorata, e poi frutta secca, marzapane e catenelle di popcorn che, trascorso il Natale, lasciate sul terrazzo danno nutrimento agli uccelli.
Capitolo luminarie. Per le luminarie meglio preferire luci a led, evitando quelle a incandescenza: sono un po’ più costose ma consumano meno e durano di più con un sicuro ammortizzamento nel tempo dell’investimento grazie anche a un risparmio in bolletta di circa il 40%. Consumare meno energia vuol dire meno emissioni di CO2 nell’atmosfera. Sono inoltre più sicure in quanto generano poco calore, minimizzando il rischio di incendi dovuti al surriscaldamento. Le luci creano atmosfera, ma ricordiamoci di spegnerle (e di staccare i dispositivi elettrici ed elettronici in standby), è un modo per risparmiare energia.
Corsa ai regali, ma senza auto. Per gli acquisti natalizi, meglio spostarsi a piedi, in bici o con i mezzi pubblici. Diminuirà lo stress, il traffico, il parcheggio in doppia fila e anche il nostro impatto ambientale. Se proprio non possiamo fare a meno dell’automobile, stiliamo una buona lista e condividiamo con qualche amico l’uscita per lo shopping natalizio: ci aiuterà ad ottimizzare gli spostamenti.
I regali migliori sono quelli che pensano al Pianeta. Dall’abbigliamento alla cartoleria, dai giocattoli al cibo, il primo consiglio è di leggere sempre le etichette e preferire le certificazioni bio, che si tratti di vestiti o di giocattoli. Sul sito pandagift si possono acquistare prodotti che sostengono i progetti di conservazione del Wwf, oppure si può adottare una specie in via d’estinzione su wwf.it/adozioni, partecipando alla campagna WWF “A Natale mettici il cuore”.
Pranzo e cenone sostenibili. Poca carne e tanti prodotti locali. Nella tradizione italiana esistono piatti vegetariani in grado di soddisfare anche i palati più esigenti. Cenone facciamolo ‘leggero’ almeno per il mare: no a pesce spada, gamberi tropicali, bianchetti (piccoli di sardine, alici e alacce), anguilla e le sue larve, merluzzo bianco o baccalà, meglio puntare su specie di stagione (pescesostenibile.wwf.it). Le specie neglette sono pesci meno conosciuti (e meno cari) di tonno, salmone o dentice ma altrettanto saporiti e a basso impatto ambientale. Quindi perché non provare il sugarello, lo zerro, il tonnetto alletterato, il tombarello, la lampuga, la ricciola e la triglia di scoglio? Vanno bene anche molluschi come vongole, cozze e ostriche; tra i crostacei il gambero bianco (se proveniente dal Mediterraneo occidentale e dall’Adriatico) e la pannocchia.
No al Natale sprecone. Prima regola, ridurre gli sprechi, soprattutto a tavola: basta fare attenzione a conservare bene i prodotti acquistati (evitare le pellicole, meglio il contenitore riutilizzabile con il suo tappo) e non buttare quello che avanza. Nel fare la spesa per i nostri menù preferiamo quanto più possibile prodotti sfusi, riducendo gli imballaggi. A tavola no a stoviglie in plastica usa e getta (sono ormai vietate, quindi meglio abituarsi), se proprio serve scegliere quelle in carta o bioplastica compostabili che possono essere smaltite (anche sporche) con gli scarti alimentari.
Pulizie green anche durante le feste. Molti prodotti per la pulizia della casa possono essere sostituiti con i ‘rimedi della nonna’: bicarbonato, aceto e limone sono sempre molto efficaci. Per quei detersivi irrinunciabili, il refill riduce la quantità di imballaggi. Per ridurre gli inquinanti bisogna areare frequentemente la casa ma alcune piante d’appartamento contribuiscono a migliorare la qualità dell’aria delle nostre stanze.
Anche la beauty routine ha il suo impatto sulla natura. Usiamo dischetti struccanti lavabili e riutilizzabili in cotone o in fibra di bambù, cosmetici ricaricabili con packaging riciclabile e prodotti quanto più possibile green per diminuire il nostro impatto ambientale. Le festività richiamano look scintillanti ma i glitter di ombretti, matite e creme non sono altro che minuscole microplastiche: mettiamoli con parsimonia. Oggi in commercio esistono anche glitter biodegradabili che potrebbero essere un’ottima soluzione.
Fonte: Adnkronos