Da barrique a nidi artificiali, con Ricci Curbastro 'Le tre vite dell'albero' con il lavoro dei detenuti

Da barrique a nidi artificiali, con Ricci Curbastro 'Le tre vite dell'albero' con il lavoro dei detenuti

di Giorgio Zampognaro

Recupero e sostenibilità: sono questi i temi al centro del percorso ‘Le Tre Vite dell’Albero’, primo capitolo del progetto ‘Il Nido della Sostenibilità’, contenitore di diverse iniziative che l’azienda Ricci Curbastro svilupperà nel corso dei prossimi anni. E che, per questo primo step, vedrà la collaborazione tra la nota cantina del Franciacorta e l’Istituto di Pena di Alessandria. Ai detenuti del carcere piemontese è stato, infatti, affidato il compito di trasformare le doghe di barili e barriques in cassette per nidi artificiali destinati ai vigneti aziendali per ospitare Cinciallegre, Codirossi e altri insettivori utili all’equilibrio naturale dei vigneti stessi.

L’azienda Agricola Ricci Curbastro, guidata dalla diciottesima generazione dell’omonima famiglia con Gualberto e Filippo, insieme al padre Riccardo, garantisce non solo la memoria storica delle antiche tradizioni produttive – in un’unica realtà sono racchiusi il Museo Agricolo e del Vino Ricci Curbastro, l’Archivio Ricci Curbastro e la Biblioteca Ricci Curbastro – ma offre anche continua innovazione in ogni settore della propria attività vitivinicola. In campo ambientale, dopo l’abbandono di ogni erbicida nel 1980, il cammino ho portato l’azienda alla completa autosufficienza per l’energia elettrica nel 2005, al biologico nel 2015 e infine ad essere una delle prime 9 aziende italiane certificate sostenibili con lo standard Equalitas nel 2017. Proprio la sostenibilità, toccando sia il pilastro ambientale che quello sociale, è al centro di questo nuovo progetto.

Fonte: Adnkronos