di Cristiano Arcuri
Nel 2021 si è verificato in Italia a macchia di leopardo un evento estremo al giorno tra siccità, bombe d’acqua, violente grandinate e gelo in piena primavera che ha distrutto le fioriture compromettendo pesantemente il lavoro delle api.
È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati della banca dati dell’European Severe Weather Database (ESWD), dall’inizio dell’anno, divulgata in occasione della giornata della terra celebrata in tutto il mondo il 22 aprile. L’inverno bollente e la pazza primavera segnata da gelate hanno creato in molte regioni gravi problemi agli alveari con le api che non hanno la possibilità di raccogliere il nettare, a causa delle basse temperature (le api non volano sotto i 10 C) o del danneggiamento dei fiori a causa delle gelate.
Le difficoltà delle api sono un pericolo grave per la biodiversità considerato che sono un indicatore dello stato di salute dell’ambiente e servono al lavoro degli agricoltori con l’impollinazione dei fiori. In media una singola ape visita in genere circa 7000 fiori al giorno e ci vogliono quattro milioni di visite floreali per produrre un chilogrammo di miele.
Tre colture alimentari su 4 dipendono in una certa misura per resa e qualità dall’impollinazione dalle api, tra queste ci sono le mele, le pere, le fragole, le ciliegie, i cocomeri ed i meloni secondo la Fao. Il volo insostituibile svolto da questo insetto è confermato da Albert Einstein che sosteneva che: “se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”.
Le anomale gelate che si sono registrate a macchia di leopardo lungo la Penisola hanno colpito le piante da frutta in piena fioritura, il tarassaco, il tiglio ed il castagno in fase di germogliamento. I danni fanno prevedere un taglio fino al 30% del raccolto del miele d’acacia dove il gelo ha colpito le piante in un momento di sviluppo più avanzato, danneggiando molti germogli, da cui non si apriranno i fiori.
Un danno ambientale ed economico in una situazione in cui la svolta salutista degli italiani per effetto della pandemia Covid ha portato all’aumento del 13% degli acquisti familiari di miele nel 2020 ma sugli scaffali dei supermercati italiani già più di 1 vasetto di miele su 2 viene dall’estero, con una produzione nazionale stimata pari a 18,5 milioni di chili nel 2020.
Fonte AGI