Torna l’incubo coronavirus a Pechino. Il nodo da sciogliere rimane quello sull’origine del focolaio, che dalla Cina ritengono sia partito da un tagliere utilizzato per il salmone importato dall’Europa.
La capitale cinese ha innalzato il livello di allerta dal terzo al secondo grado, ha chiuso tutte le scuole primarie e secondarie a partire da domani, dopo il focolaio nel mercato all’ingrosso Xinfadi, 106 casi di contagio. Chi vive in aree a medio o alto rischio di contagio non può spostarsi, mentre potrà farlo chi dimostra di essere risultato negativo al tampone entro sette giorni dalla partenza.
La Cina è arrivata addirittura al punto di sospendere tutte le importazioni di salmone. Secondo quanto riferisce Reuters, infatti, il gigante asiatico ha interrotto le importazioni dai fornitori europei di salmoni per paura di un loro collegamento al focolaio di Covid-19.
Gli esperti affermano che è improbabile che il pesce possa essere il portatore della malattia. Eppure la Cina non ha intenzione di correre alcun rischio. Norway Royal Salmon e Bakkafrost, due aziende che erano solite rifornire Pechino di salmone, hanno annunciato di aver interrotto tutte le vendite.