di Anna Ricco
Saildrone realizza barche a guida autonoma per studiare l’ambiente. Quest’estate, la startup della Silicon Valley ne ha inviate cinque nell’Oceano Atlantico per seguire l’evolversi una serie di uragani. Le barche sono droni a guida autonoma costruite per sopravvivere ai venti forti degli uragani e alle onde enormi. La loro funzione, una volta immersi nella tempesta, è quella di migliorare la nostra comprensione di come si intensifichino questi fenomeni.
Le navi di Saildrone sono lunghe circa sette metri e hanno quattro telecamere su di esse. Misurano il vento così come la temperatura dell’oceano e dell’aria e hanno come obiettivo proprio quello di comprendere come si scambiano energia e calore tra l’oceano e l’atmosfera: l’uragano Ida, che di recente ha colpito la costa del Golfo prima di raggiungere il nord-est degli Usa, è passato da una tempesta di categoria 1 a una di categoria 4 in meno di 24 ore. I dati vengono ritrasmessi agli uffici di Saildrone ad Alameda, in California.
Tutte e cinque I droni di Saildrone sono finora rimasti intatti lungi tutta la stagione degli uragani nell’Oceano Atlantico, non hanno quindi incontrato la traiettoria dell’uragano Ida nel Golfo del Messico che ha ucciso almeno 78 persone nel nord-est del Paese, ma l’azienda prevede di studiare presto le tempeste anche nell’Oceano Pacifico. Per il momento, gli studi hanno riguardato le condizioni oceaniche vicino all’Alaska navigando per oltre 500mila miglia e nel 2019 una delle barche è diventata il primo veicolo senza equipaggio a circumnavigare l’Antartide. Tra i clienti di Saildrone ci sono la NASA, la US Coast Guard, il Dipartimento della Difesa e diverse università.
Fonte: Adnkronos