850 milioni di fondi nazionali per la rigenerazione urbana nella regione Toscana

850 milioni di fondi nazionali per la rigenerazione urbana nella regione Toscana

di Renata Sanone

La Toscana potrà utilizzare parte degli 853 milioni di euro previsti dal Programma nazionale per la qualità dell’abitare (anni 2020-2033) presentando progetti finalizzati a rigenerare il tessuto urbano, ridurre il disagio abitativo, migliorare la qualità dell’abitare, riqualificare parti di città ed interventi di edilizia pubblica.

I progetti potranno avere un valore massimo di 15 milioni ciascuno e potranno essere presentati dalla Città metropolitana, dai Comuni con più di 60.000 abitanti e dalla Regione, anche in veste di ‘aggregatore’ di strategie coordinate dei Comuni sotto quella soglia. Ciascun ente potrà proporre fino a tre progetti.

Si tratta di una interessante opportunità per la riqualificazione delle aree urbane, un’occasione da non perdere per presentare idee e progetti d qualità, sia nelle città che nelle aree interne. La Toscana ha un patrimonio urbano e paesaggistico innegabile, ma gli amministratori hanno il dovere intervenire per limitare ed invertire quei processi di degrado o abbandono che con il passare del tempo ed il mutare delle esigenze sociali si verificano, nei borghi così come in interi quartieri cittadini.

Sono cinque le linee di azione sulle quali la Regione indirizzerà la ricerca di proposte da presentare: riqualificazione e incremento del patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale, nuove funzioni e rigenerazione di aree, spazi e immobili pubblici o privati, miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza dei luoghi urbani, miglioramento della qualità ambientale nelle aree ad alta tensione abitativa anche attraverso l’uso di operazioni di densificazione, utilizzo di strumenti innovativi di gestione, inclusione sociale e welfare urbano e processi partecipativi, anche finalizzati all’autocostruzione.

La Toscana si è data ottime leggi per il governo del territorio ed ha introdotto i concetti innovativi di ‘consumo zero’ e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente che oggi vengo promossi anche dalla normativa nazionale, ma le buone leggi non bastano: servono buone idee, mirate ed efficaci, e il sostegno economico agli enti che vogliono realizzarle.