7.500 morti sul lavoro al giorno nel mondo

7.500 morti sul lavoro al giorno nel mondo

di Giovanna La Monaca

Secondo le stime dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil), ogni anno nel mondo sono circa 2,8 milioni di lavoratrici e lavoratori che perdono la vita a causa di un infortunio o di una malattia professionale: circa 400 mila lavoratori sono vittime d’infortuni mortali e 2,4 milioni sono le morti causate da malattie professionali. Lo dice all’Adnkronos/Labitalia Gianni Rosas, direttore ufficio Oil per l’Italia e San Marino. In altre parole è come se ogni giorno morissero in media 7.500 lavoratori per queste cause: più di cinque lavoratori al minuto. A queste cifre si aggiungono i più di 374 milioni di lavoratori che sono vittime ogni anno d’infortuni sul lavoro non mortali ma che provocano lesioni gravi e portano ad assenze dal lavoro.

Le morti, gli infortuni e le malattie connesse al lavoro – avverte – non sono inevitabili. I rischi possono essere ridotti e le perdite umane eliminate. Oltre all’eliminazione di questi incidenti e malattie che sono socialmente e moralmente inaccettabili, il rafforzamento della salute e sicurezza sul lavoro ha anche un impatto economico.

Per prevenire gli incidenti professionali e le morti sul lavoro il sistema normativo dovrebbe essere accompagnato da una strategia organica che definisca delle azioni concrete da attuare a livello territoriale e aziendale, con degli strumenti misurabili e monitorabili, e con la definizione dei ruoli, responsabilità e collaborazioni tra le diverse istituzioni ed enti con mandato sulla salute e sicurezza sul lavoro, inclusi i rappresentati delle forze sociali.

Fonte: Adnkronos