Decreto rilancio operativo. Composto da 266 articoli, prevede dalla garanzia dello Stato per la passività delle banche italiane fino a un valore nominale di 19 miliardi alla proroga della cassa integrazione e del blocco dei licenziamenti. Dal finanziamento per le scuole paritarie al bonus per gli autonomi, dalla regolarizzazione dei braccianti agricoli, colf e badanti agli interventi per i ristori a fondo perduto delle Pmi, gli sgravi per gli affitti e i tagli alle bollette.
Il decreto prevede, inoltre, l’azzeramento dell’Iva sulle mascherine, gel disinfettanti e su tutti i dispositivi di protezione individuale anti-Covid e stop del saldo e dell’acconto del 40% Irap dovuto a giugno per tutte le imprese fino a 250 milioni di fatturato. E’ contenuto nello stesso provvedimento anche anche il bonus baby sitter o per i centri estivi, fino a 1.200 euro, che si potrà chiedere “da oggi”, ha sottolineato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ma anche, come accennato, interventi per le imprese, come gli aiuti a fondo perduto che non si rivolgeranno solo ad autonomi e professionisti (fino a 1.000 euro nella terza tranche) e alle piccole imprese fino a 5 milioni di fatturato.
Per finanziare il provvedimento, si legge nel testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale, lo Stato fissa l’importo massimo di emissione di titoli pubblici, in Italia e all’estero, al netto di quelli da rimborsare e di quelli per regolazioni debitorie, per l’anno 2020, in 148,33 miliardi. Il precedente limite era fissato a 83 miliardi, con una differenza di +65,33 miliardi di euro. Per finanziare i nuovi interventi previsti dal dl saranno utilizzati anche 3,34 miliardi di “margini disponibili in termini di fabbisogno”, cioè risorse non impiegate, del decreto Cura Italia.