Di Anna Ricco
Il 17 giugno, il Consiglio europeo ha adottato un Regolamento sul ripristino della natura, che mira a ripristinare il 20% delle zone terrestri e marine dell’UE entro il 2030 e tutti gli ecosistemi entro il 2050.
Il regolamento stabilisce obiettivi vincolanti per ripristinare ecosistemi terrestri, marini, di acqua dolce e urbani, con priorità ai siti Natura 2000 fino al 2030.
Prevede il ripristino di habitat degradati in varie percentuali entro il 2030, 2040 e 2050, l’aumento della popolazione di uccelli forestali, nessuna perdita di spazi verdi urbani e la piantagione di tre miliardi di alberi entro il 2030.
Gli Stati membri dovranno convertire almeno 25.000 km di fiumi in corsi d’acqua liberi entro il 2030. In Italia, il Ministero dell’Ambiente svilupperà un Piano nazionale di ripristino entro due anni, conciliando sostenibilità economica, ambientale e sociale, con consultazioni pubbliche e finanziamenti europei.