di Giovanna La Monaca
Il fiume Pescara come risorsa e non come struttura ambientale ritenuta da sempre marginale. È lo spirito che da oggi anima e muoverà, questo negli auspici di tutti i soggetti interessati, amministratori e stakeholders che dovranno essere inevitabilmente i protagonisti della valorizzazione del corso d’acqua che dal capoluogo risale verso l’interno fino a Popoli, rappresentando di fatto un’arteria vitale sia dal punto di vista naturale che identitario.
Questo lo scopo della sottoscrizione, avvenuta nella Sala Consiliare del Comune di Pescara, del Manifesto di intenti Contratto di fiume Pescara firmato da 17 sindaci, o loro delegati, di 17 Comuni della Val Pescara, con la città capoluogo come capofila, la Provincia di Pescara e la Regione Abruzzo.
La finalità dell’intesa è di attivare strategie e politiche condivise riguardo alla prevenzione del rischio, alla protezione del sistema fluviale, alla valorizzazione delle risorse ambientali e allo sviluppo locale sostenibile socio-economico, attraverso la pianificazione e la programmazione strategica integrata grazie al coordinamento garantito dalla Regione.
Tutti i soggetti sottoscrittori si sono impegnati a favorire azioni di comunicazione e di partecipazione nell’ottica di arrivare in tempi brevi alla condivisione e alla definizione di una procedura univoca che metta in campo le iniziative di sviluppo del territorio in buona parte già individuate. Si tratta di un’opportunità storica per far sì che il fiume Pescara divenga a tutti gli effetti uno strumento di crescita ambientale, sociale ed economica.
In una parola il fiume come risorsa non solo per la città ma per tutti quei Comuni che di questa realtà sono da sempre i protagonisti. Ben venga quindi questa iniziativa, che offre alle amministrazioni l’opportunità di riabilitarsi rispetto a scelte non proprio positive che giungono dal passato. Ma per far questo i sindaci devono essere protagonisti e crederci.
Tutti devono essere convinti per spingere sui finanziamenti e crescere in maniera univoca perché la forza di questi progetti, che riguardano la nostra dimensione territoriale, dipende proprio dalla volontà di procedere insieme e non ragionare solo in termini di singola realtà. Solo così si potranno sviluppare attività economiche, di tutela ambientale e di crescita sostenibile.
Fonte: Dire