di Francesco Del Bo
L’Italia sarà sempre più cashless anche nel 2022 con il 25% degli esercenti che punterà a digitalizzare ulteriormente l’attività in linea con gli orizzonti raggiunti nell’anno appena chiuso. Nel 2021 infatti le transazioni digitali sono salite del 70% e lo scontrino medio è diventato sempre più piccolo raggiungendo soglie inferiori ai 5 euro. Stando ad una analisi dell’Osservatorio di SumUp introdurre nuove tecnologie per il pagamento (47%), digitalizzare la propria attività (40%), modificare il proprio catalogo di prodotti (30%) sono infatti i principali cambiamenti che hanno messo in campo gli esercenti italiani tra il 2020 e il 2021 per reagire alle restrizioni e alle nuove abitudini da parte dei consumatori in seguito alla pandemia.
Secondo gli analisti della fintech del settore dei pagamenti digitali e soluzioni innovative cashless, guardando da vicino l’andamento della rivoluzione digitale e cashless nell’ultimo anno, oltre la metà dei commercianti italiani ha sottolineato di aver notato nel corso del 2021 un cambio di comportamento da parte dei propri clienti che, nel 53% dei casi, sono stati più propensi a pagare senza contanti. A dimostrarlo anche i numeri del cashless: secondo SumUp, infatti, il valore del transato medio cashless dei commercianti è cresciuto nell’ultimo anno del 43,6% rispetto al 2020 e, confrontando il 2021 con il 2019, si osserva un aumento del 53,3%. Il trend viene confermato anche dal numero medio di transazioni per esercente: confrontando il 2021 con il 2020, la crescita è del 69,1%, che sale a 99,3% rispetto al 2019.
A registrare una crescita cashless più importante nel corso dell’anno, sia per quanto riguarda il transato medio, che per il numero di transazioni, sono stati gli esercenti legati al mondo beauty e barber (+46,4% per transato medio rispetto al 2020; +61,3% per numero di transazioni rispetto al 2020), gli artigiani (+41,9%; 68,8%) e i commercianti del settore Food&Grocery (+16,8%; 36,3%). A questi si affiancano medici, specialisti e operatori sanitari che diventano sempre più digitali con il +61,7% di crescita di fatturato cashless e il +64,7% di numero di transazioni registrate nel 2021 rispetto al 2020.
A livello geografico, al primo posto tra le province cashless del 2021 spicca Cagliari, che condivide il podio con un’altra sarda, Sassari, e con Napoli. Analizzando invece la crescita cashless più interessante nel 2021 dal punto di vista del transato medio per commerciante, SumUp premia Cremona (+80%); segue Savona, con un incremento del 65,5%, mentre Milano si posiziona nella top 10 con una crescita del 57%. Anche dal punto di vista del numero medio di transazioni per esercente, Cremona è al primo posto, con una crescita del 107,4%. La Spezia subito dopo, con una crescita del 95%. Nella top 5 c’è anche il Bologna, con una crescita del 90,9%. Aumentano anche i ‘piccoli pagamenti’. Secondo l’analisi di SumUp, stanno diventando sempre più popolari le transazioni digitali per i piccoli pagamenti. In particolare, le transazioni inferiori a 5 euro hanno registrato una crescita significativa del 67% nel 2021 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Gli scontrini tra i 6 e i 10 euro sono invece saliti del 22%, mentre al contrario quelli tra i 10 e i 50 euro sono diminuiti del 3%.
A livello nazionale, lo scontrino medio si è di fatto assestato sui 43,7 euro, scendendo del 15% rispetto al 2020 quando era di 51,4 euro.
Fonte: Adnkronos