Con Convention&Visitors Bureau, Trieste hub per congressi e turismo

Con Convention&Visitors Bureau, Trieste hub per congressi e turismo

di Giuseppe Masellli

Con l’innovativo Convention&Visitors Bureau Trieste diventa hub per il settore congressuale e turistico dell’intero Friuli Venezia Giulia. Qui coesistono infrastrutture adeguate e moderne, una sensibilità storica nei confronti del turismo congressuale e una vocazione turistica 365 giorni all’anno.

Grazie all’unione di intenti tra Regione Friuli Venezia Giulia con PromoTurismoFvg, il Comune di Trieste, il Tavolo dell’Imposta di soggiorno e il coinvolgimento degli operatori locali in forma aggregata attraverso Terziaria, è nato quindi Trieste Convention&Visitors Bureau, il primo hub congressuale a livello regionale con un nuovo centro congressi di dimensioni e livello internazionali situato nel cuore del Porto Vecchio, una tra le più interessanti aree di recupero industriale in tutta Europa.

Questa struttura rappresenta il più grande auditorium del Nord Est d’Italia con un’area espositiva di 5mila mq che si aggiunge alle sale alberghiere, istituzionali e dimore esistenti nel territorio circostante.

Il Centro congressuale è la risposta alla richiesta sempre crescente di una sede che possa ospitare a Trieste eventi sostenibili ed innovativi, con un elevato numero di partecipanti e per diverse tipologie di eventi dai congressi nazionali e internazionali, ai meeting corporate, i summit, le fiere e le esposizioni, fino a concerti ed eventi sociali.

La Regione continuerà a investire con entusiasmo e convinzione in questo settore. Nel 2021 sarà pubblicato un nuovo bando a valere sul Fondo Turismo finalizzato alla riqualificazione delle strutture alberghiere.

L’occasione è stata propizia anche per parlare delle esigenze turistiche più recenti. Con il cosiddetto “new normal” stanno emergendo infatti nuove sensibilità come il timore generalizzato per gli ambienti troppo affollati, l’attenzione alla sicurezza e all’igiene, una crescente sensibilità per le tematiche ambientali, più digitalizzazione e un fondo di incertezza che accompagna un desiderio latente di recuperare il “tempo perduto”. Questi trend portano alla ricerca di destinazioni meno antropizzate e a modalità di scoperta attente al fattore natura, benessere, spazi aperti e sicurezza, da conoscere attraverso le piattaforme online.

Fonte: Adnkronos / LabItalia