di Ilaria Ercole
L’adeguamento della legge regionale 2 del 2019 commissione Sanità sull’edilizia residenziale pubblica (Erp) slitta alla prima seduta del Consiglio regionale nel mese di settembre. La recente seduta si è conclusa con la richiesta di un parere di ammissibilità, accolto dal presidente dell’Assemblea toscana, Antonio Mazzeo, della corposa mole di emendamenti presentati.
Per effetto del rinvio al parere di ammissibilità degli emendamenti, essendo la legge sugli Erp l’ultimo atto rimasto in discussione, salta la prevista seduta del Consiglio regionale di giovedì 29 luglio. E’ stato lo stesso presidente Sostegni a illustrare in Aula il provvedimento, ritenuto necessario alla luce di una sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità di una norma analoga contenuta in una legge regionale della Regione Lombardia, nella quale si fissa il requisito della residenza (o dell’attività lavorativa) da più di cinque anni sul territorio regionale come condizione di accesso al beneficio dell’alloggio di edilizia residenziale pubblica. La norma è stata giudicata in contrasto con i principi di uguaglianza.
Il requisito di accesso ai bandi viene quindi eliminato anche nella proposta di legge toscana e si introduce una più articolata premialità nella formulazione della graduatoria per la residenza, già a partire dai tre anni di residenza o attività lavorativa, secondo quanto proposto da un emendamento presentato da Fratelli d’Italia: sarà riconosciuto un punto a chi vive o lavora in Toscana da almeno tre anni; 2 punti per i cinque anni; 3 punti per i dieci anni; 3,5 punti per i quindici e 4 punti per i venti anni di residenza o attività lavorativa nella nostra regione.
Si tratta di un intervento che si rende necessario per ridare certezze al sistema e permettere di far ripartire i bandi per le case popolari in sicurezza. Si tratta di evitare il rischio di annullamento di tutti gli atti che sono stati approvati e fatti sulla base della norma che fosse dichiarata illegittima.
Fonte: Adnkronos